“Gli alieni ci hanno fatto visita nel 2017, Oumuamua non era un asteroide”.
E' ciò che sostiene Avi Loeb, professore presso l’Università di Harvard, affermazione riportata dal New York Post.
Stando a quanto pubblicato dal libro del fisico teorico Loeb (Fig.1) intitolato Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth, la ‘visita’ sarebbe avvenuta in concomitanza con la comparsa dell'asteroide Oumuamua.
Viceversa la comunità scientifica stabilisce che Oumuamua, il cui numero di catalogo è 2017 U1, è un asteroide Interstellare, cioè proveniente da un altro sistema solare, scoperto il 18 ottobre 2017 da Rob Weryk, membro del team che lavora presso l'osservatorio PAN STARRS dell'Institute for Astronomy at the University of Hawaii (Fig.2) va detto che la presenza di asteroidi interstellari, così come di Comete Interstellari è ormai nota da decine di anni, ma fino alla scoperta di 2017 U1 l'esistenza di questi tipi di oggetti era solo una ipotesi.
La scoperta di Oumuamua ha indicato alla International Astronomy Union la necessità di stabilire una nuova denominazione per questi oggetti e un nuovo catalogo. Per cui l'oggetto interstellare è stato denominato ufficialmente Oumuamua (Fig.3) che in lingua hawaiana significa "messaggero che arriva per primo da lontano" in onore dell'arcipelago dove è situato l'osservatorio che lo ha scoperto; ed è stato catalogato con la sigla 2017 (anno della scoperta) U1 (primo oggetto interstellare scoperto.
Cerchiamo di capire come Avi Loeb sostiene che … siamo stati visitati dagli alieni! Occorre dire che Avi Loeb è davvero un grande astronomo, ma anche un provocatore.
Lui è fermamente convinto che ‘Oumuamua è una navicella aliena mossa da vele solari.
La sua tesi nasce dal fatto che gli astronomi hanno scoperto che mentre Oumuamua si allontanava dal Sole accelerava, anzicchè rallentare la sua orbita nel rispetto delle leggi di Keplero (Fig.4).
Una situazione del tutto normale se fosse stata una cometa la quale avrebbe aumentato la sua velocità tramite l’emissione di gas e polvere dal nucleo cometario.
Si è anche ipotizzato che magari Oumuamua sia una cometa ricoperta da uno enorme strato di ghiaccio che ne isolerebbe il nucleo, tale da spiegare l’accelerazione; ma anche questa ipotesi è stata scartata, in quanto con l'emissione di gas e polveri la velocità di rotazione di Oumuamua sarebbe cambiata nel tempo, cosa che non è avvenuta. Da qui la tesi di Loeb circa l'astronave aliena.
Sempre Loeb aggiunge che l’accelerazione è dovuta al fatto che il corpo si comporta come una vela solare (Fig.5) ovvero che la luce del Sole agirebbe come il vento su una vela.
Ma ad una condizione. il corpo dovrebbe dovrebbe avere uno spessore meno di un millimetro.
È da qui la convinzione che Oumuamua sia un corpo artificiale molto sottile accelerato dalla pressione di radiazione.
La tesi si conclude con queste affermazioni: … “Se la pressione di radiazione è la causa dell’accelerazione, ‘Oumuamua rappresenta una nuova classe di materiale interstellare sottile, prodotto naturalmente tramite un processo ancora sconosciuto oppure artificialmente; … altrimenti Oumuamua sia una sonda inviata intenzionalmente nelle vicinanze della Terra da una civiltà aliena”.
Insomma: un bel grattacapo al quale sarà veramente difficile venirne e capo. Per rafforzare la sua tesi Avi Loeb ha scritto un libro su Oumuamua che ora è in uscita.
Sicuramente sarà una lettura avvincente per capire bene se Oumuamua è un asteroide o veramente una navicella aliena!
Dott.Giovanni Lorusso (IK0ELN)
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